Che differenza c'è tra ceramica e porcellana?

Che differenza c'è tra ceramica e porcellana? Come distinguere un materiale dall'altro?
Spesso facciamo confusione tra porcellana e ceramica utilizzando questi due termini come fossero sinonimi ma non è così: porcellana e ceramica si distinguono sia per composizione (e quindi ne deriva anche una diversa pregiatezza) che per temperature di cottura. Ne derivano sicuramente una diversa resa estetica e differenti destinazioni d'uso.

Ceramica

cos'è la ceramica: definizione

Il termine ceramica deriva dal greco antico ‘kéramos‘(“argilla”, “terra da vasaio”) e la sua composizione è piuttosto varia: può comprendere argille, sabbia, quarzo, feldspati, ossidi di ferro e di alluminio.
Molto duttile allo stato naturale diviene rigido dopo la cottura. Esistono ceramiche a pasta porosa (più tenere e assorbenti) come le maioliche e le terrecotte e ceramiche a pasta compatta con buona impermeabilità e durezza come il gres.
La ceramica è molto utilizzata per la produzione di vasellame, sanitari, piastrelle e rivestimenti.

Porcellana

cos'è la porcellana: definizione

La porcellana è in sostanza un tipo di ceramica più pregiato che si ottiene dall'unione di diversi minerali e tra questi è il caolino a fare la differenza donandole il classico colore bianco. Rispetto alla ceramica l'utilizzo della porcellana è rivolto alla produzione di vasellame artistico e oggetti ornamentali.
Una volta lavorata e modellata viene smaltata con la cristallina e cotta a una temperatura di circa tra i 1300 °C per poi essere decorata e cotta nuovamente.

Esistono due tipi di porcellana: dura (o ad alto fuoco) e tenera  (o a basso fuoco). Come si evince dai termini utilizzati la differenza sta nella durezza della superficie data dalla diversa composizione delle miscele.

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